Leccio
Natura - Flora |
Il leccio è generalmente un albero sempreverde dalla chioma ovaleggiante di un bel colore verde scuro, il fusto raramente dritto, singolo o diviso alla base, di altezza fino a 25-30 metri. Può assumere aspetto cespuglioso qualora cresca in ambienti rupestri. È poco esigente nei confronti di luce e temperatura. Ha accrescimento lento ed è molto longevo, raggiungendo anche mille anni di età. Le sue caratteristiche spiccatamente xerofile (cioè amante degli ambienti secchi) gli permettono di sopravvivere in condizioni di estrema aridità. Le sue foglie dure e coriacee sono un tipico esempio di sclerofillia, cioè di adattamento agli ambienti poco piovosi. L'apparato radicale è fittonante, diventando imponente e tale da consentire alla pianta di sopravvivere anche in ambienti estremi, quali suoli rocciosi o pareti verticali. La corteccia appare liscia ed opaca in giovane età, poi con l'invecchiare della pianta diventa di colore scuro, quasi nerastra, fessurata in piccole placche tetragonali
Le infiorescenze maschili sono amenti penduli, lunghi 5-7 cm, cilindrici e finemente pubescenti con 6-8 stami di colore giallognolo. Sono portati in mazzetti alla base dei rami. I frutti del leccio sono ghiande singole o in gruppi di 2-5, su un peduncolo lungo circa 10–15 mm. Le dimensioni variano da 1,5 a 3 cm di lunghezza, per 1-1,5 cm di diametro. Sono di colore castano scuro a maturazione, con striature più evidenti. All'apice di ogni ghianda è presente un robusto mucrone. Le ghiande sono coperte per un terzo o metà della loro lunghezza da una cupola provvista di squame ben distinte, con punte libere ma non divergenti. Maturano nello stesso anno della fioritura, in autunno. Ottima pianta produttrice di tartufi Melanosporum e Aestivum. |