La Ciaramella
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I suonatori in grado di utilizzare le Ciaramelle si contano ormai sulle mani ma per fortuna ultimamente si infoltisce il gruppo di giovani che hanno riscoperto questo strumento e capito l'importanza di conservare un patrimonio tradizionale così importante. Le Ciaramelle Amatriciane sono costituite da un otre ricavato dalla pelle di una pecora, trattata con sale marino o siero di latte, che serve come deposito di aria. La pelle di pecora è rivoltata per cui il pelo si trova all'interno. La parte posteriore dell'animale è chiusa da una legatura così come anche la zampa anteriore sinistra. Alla zampa anteriore destra è invece applicato un insufflatore in legno di sambuco intagliato che serve per immettere aria nell'otre. Al collo dell'animale è applicato un ceppo in legno da cui partono tre canne. Due di esse, per la mano destra e per la sinistra, sono modulabili e munite di fori per le dita, la terza è zittita e funge solo da sostegno per la presa. L'assenza di bordoni rispetto alle altre zampogne fa delle Ciaramelle uno strumento unico in Italia. Durante l'esecuzione l'otre, tenuto davanti al corpo stretto tra le gambe e le braccia, viene gonfiato e l'aria convogliata alle canne attraverso la pressione delle braccia. Il nome "Ciaramelle" deriva forse proprio dal fatto che lo strumento nasce dall'unione di due Ciaramelle. Con le Ciaramelle si suona un repertorio veramente particolare, forse tra i più antichi del Lazio. Si va dalle saltarelle alle serenate, passando per altre sonate tradizionali utilizzate in occasioni dei matrimoni.
Oggi le Ciaramelle vengono utilizzate in ritrovi conviviali o occasioni di feste popolari dove sempre accompagnano saltarella e canto a braccio, spesso in compagnia di tamburello e organetto
Fonti: www.leciaramelle.it |