prova - I reperti nell'Alta Valle del Velino
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I reperti nell'Alta Valle del Velino
Quando i Romani dovettero attraversare le strette Gole del Velino, nel tratto da Antrodoco a Posta, si trovarono di fronte una stretta vallata dove la natura opponeva al passaggio ostacoli difficoltosi e pericolosi: alti strapiombi a picco sul letto di un fiume impetuoso, dure e spigolose rocce e strettissimi passaggi. Ciò non arrestò la volontà imperiosa di Roma, anzi fu loro onore e vanto affrontare e vincere le impossibili condizioni adottando soluzioni ingegnose e grandiose. Per tale motivo è in questo tratto di strada, in particolare nel Comune di Posta, che si trovano i reperti più importanti che destano stupore e ammirazione.
Nel Medioevo l'opera pareva talmente ardita che fu attribuita a Cecco d'Ascoli, noto medico, astrologo ed erudito del tempo, che l'avrebbe realizzata in una sola notte con l'aiuto del diavolo. Cecco d'Ascoli morì nel 1327 sul rogo come eretico!
È bene premettere che purtroppo buona parte dei reperti non sono oggi custoditi e tenuti in mostra con la cura che meriterebbero, per cui alcuni punti sono raggiungibili solamente attraverso delle escursioni nel bosco più o meno difficoltose, altri, fortunatamente, sono ammirabili dalla strada. Questo sarà specificatamente indicato nell'illustrazione del percorso archeologico.
Di seguito troverete elencati e descritti questi reperti seguendo un ipotetico itinerario che ripercorre l'antica Salaria in direzione Roma-Ascoli. Quella che segue è la piantina di questo percorso:
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