L'organetto
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Testimonianza viva di un passato genuino, l'organetto è spesso protagonista della vita dell'Alta Valle del Velino. Una festa di paese, una serenata, una serata tradizionale, un compleanno o un semplice pomeriggio in piazza, e sempre lui a rallegrare e dare ritmo. La fisarmonica diatonica (questo il nome corretto), conosciuta in Francia come "accordéon", è uno strumento musicale aerofono a mantice ad ancia libera e si può definire il padre della fisarmonica. La fisarmonica diatonica divenne dapprima protagonista delle sale da ballo cittadine dove si stavano imparando danze fino ad allora sconosciute, il cosiddetto "Liscio", per poi essere ben presto soppiantato dalla fisarmonica cromatica. Il suo destino fu, quindi, quello di ritornare nelle campagne e specializzarsi sui repertori più arcaici della musica popolare permettendo loro di sopravvivere in quanto sostituì con successo le cornamuse che, fino ad allora, erano al centro delle feste paesane e della danza tradizionale. Creatosi un suo stile e modellatosi sulle nuove esigenze contemplate nella musica folk, l'organetto si è diffuso in tutto il mondo e in Italia è lo strumento per eccellenza utilizzato nella musica popolare. Non vi è occasione di festa in cui manchi questo strumento a creare allegria ed euforia. È frequente incontrare in strada anziani e, sorprendentemente, soprattutto ragazzi, che si dilettano nel cantare accompagnandosi con l'organetto e semplici tamburelli. Giovani ragazzini vanno a scuola di organetto assicurando il sicuro tramandarsi di questa bellissima tradizione. Di solito dove c'è l'organetto c'è qualcuno che canta, o che intona stornelli o che recita poesie a braccio o che balla il liscio e il saltarello, magari accompagnato dalle ciaramelle, mostrando l'intramontabile spirito di allegria che pervade l'Alta Valle del Velino.
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