Prendere le more
Natura - Bosco e dintorni |
Profumata e dal sapore dolce e succoso la mora è prodotta dal rovo selvatico (Rubus ulmifolius) una pianta arbustiva adorna di spine che spesso forma delle vere barriere intransitabili e che da agosto a settembre ama deliziare ed allietare le giornate estive di vacanzieri e residenti intrattenendoli con la raccolta del suo frutto più buono. Il colore delle foglie di rovo è verde scuro, sono di media dimensione e ognuna di esse presenta da tre a cinque foglioline dal margine seghettato. La pagina superiore della foglia è liscia e quella sottostante esibisce una lieve peluria biancastra. Il rovo è inoltre una pianta che cresce molto bene in zone soleggiate, su terreni profondi e molto umidi. Resiste alle temperature rigide invernali e alle gelate. Inoltre è provata l'impossibilità di riuscire a sradicarlo o rimuoverlo: non c'è fuoco nè taglio ne veleno che possa sconfiggerlo. Spesso chi coltiva il rovo lo fa per la fornitura del nettare per il miele e per delimitare le proprietà a scopo difensivo. È una pianta inoltre in grado di creare corridoi ecologici per la fauna selvatica. A primavera, questa pianta sfoggia delicati fiori bianchi o rosa dai quali si sviluppano le profumatissime e dolci more che inizialmnte sono di colore bianco-verdastro, poi rosa scuro, successivamente rosse e raggiunto il completo grado di maturazione diventano di un bel viola scuro dal succo rossastro e zuccherino.
Nall'Alta Valle del Velino la mora giunge a maturazione a fine agosto - inizio settembre e in quei periodi è sovente incontrare gente ai bordi delle strade o per campi con buste e secchielli stracolmi di questo frutto.
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